Al grido: “ Noi, Giovani Imprenditori vogliamo metterci in gioco”, Ombretta Pecugi, presidente Giovani Imprenditori Confartigianato Viterbo scende in campo a difesa della categoria

Montefiascone –Lo scorso giovedì 3 dicembre la Rocca dei Papi a  Montefiascone è stato scenario di un importante Convegno: “La piccola e Media Impresa”, novità, regole e modi per l’accesso al credito, ai finanziamenti, agli incentivi. Organizzato da FidImpresa di Viterbo e con il Patrocinio del Comune di Montefiascone, dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e di Confartigianato Imprese di Viterbo, l’incontro ha visto la partecipazioni di importanti professionisti del settore e presidenti delle associazioni di categoria: Claudio Galeotti, Presidente FidImpresa, Andrea Dante Sindaco di Montefiascone, Stefano Tedeschi, Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti, Stefano Signori, Presidente Confartigianato Imprese Viterbo, Vinicio di Girolamo, Dottore commercialista di Viterbo e Fabio Camilletti, Direttore Generale CoopFidi. Anche la sezione Giovani Imprenditori, grazie alla grinta e alla determinazione del Presidente, Ombretta Pecugi è intervenuta a testimonianza della situazione che riversa nel settore, in particolar  modo nella difficoltà di accedere al credito per le piccole e medie imprese. “Nonostante sia stato siglato il Protocollo d’Intesa, il 3 agosto scorso – osserva il Presidente Pecugi – tra il Governo, le Confederazioni artigiane e l’ABI, in merito, alla sospensione per un anno delle quote capitali dei finanziamenti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio, la situazione risulta essere ancora ostica.

Le banche continuano a concedere con difficoltà crediti. Per quale motivo? Colpa della crisi? Scarso coraggio delle banche nel concedere fiducia alle nascenti imprese? Non sono queste giustificazioni valide”.

“Le banche – aggiunge la Pecugi- devono migliorare il loro approccio nei confronti dei giovani imprenditori, dar loro attenzione, stimolare  e potenziare l’atteggiamento di chi vuole mettersi in proprio, d’altronde rappresentiamo il 50% delle imprese italiane.

Ciò che manca è il credere in una “idea imprenditoriale”, sostenere, investire ed incentivare la nascita di giovani imprese non rimanendo ancorati e condizionati alla rigidità dei parametri di Basilea 2.

La crisi di liquidità sta mettendo a dura prova la solidità del nostro sistema economico e, chi ne risente di più è proprio la piccola-media impresa. C’è bisogno, a mio avviso, di rivolgere l’attenzione e soffermarsi sui metodi di gestione per l’avvio di imprese condotte da giovani, la cosiddetta fase di Start-up, proponendo, ad esempio, un credito di scopo, creando un fondo di rotazione riservato alle neo- aziende e soprattutto realizzando, in primis, delle analisi e degli studi di settore in relazione alla attuale situazione di crisi”. “Vogliamo lavorare – conclude il Presidente- avere accesso al credito, essere liberi di esprimere le nostre capacità, la nostra creatività e competitività. E come possiamo realizzare tutto ciò se le istituzioni ci tarpano le ali”?

 

Info su patti

Laureata in Scienze e Tecniche della Comunicazione presso l'Università degli studi della Tuscia, iscritta da maggio 2009 all'Ordine dei Giornalisti-Pubblicisti del Lazio.
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