LE CASTAGNE…mmm CHE BONTA’!

 

Le prime notizie su questo delizioso frutto le troviamo su Marziale nel 40 a.C., egli afferma che le migliori castagne arrosto da lui gustate erano a Napoli, mentre Virgilio nel secondo libro delle Georgiche suggerisce d’innestare il castagno sul faggio e nelle Egloghe ricorda le castagne cucinate con il latte e mangiate con il formaggio. Lo storico greco Senofonte, vissuto tra il 430 e il 355 a.C., definiva il castagno come l’albero del pane. Prima dell’introduzione della patata, la castagna era la risorsa alimentare essenziale dei paesi di montagna e spesso aveva il posto del pane e anche della carne. Per millenni questo frutto ha assunto il ruolo di un vero e proprio cibo provvidenziale. Ma e’ solo nel 1700 che arrivano i marrons glace’, serviti prima nei banchetti dei nobili e piu’ tardi nella notte di Capodanno come augurio di felicita’ e abbondanza. Nello stesso periodo a Parigi grande fortuna ebbe una specie di cioccolata prodotta dal farmacista Bonneau e confezionata con meta’ peso di cacao e meta’ di farina torrefatta di castagne secche mentre sempre i nobili facevano bollire le castagne nel vino bianco dolce e poi le affumicavano e con questo trattamento le conservavano per tutto l’anno. La castagna e’ un frutto molto nutriente, per ogni 100 gr. fornisce 250 calorie. Donne…un attentato alla linea!!! Ma quanto sono buone! E soprattutto in questo periodo con tutte le varie sagre che ci sono nella nostra provincia come si fa a rinunciarci? Impossibile! E poi c’è da dire che si prestano in molte preparazioni gastronomiche: dall’antipasto al primo, dal secondo al dolce. Uno dei piatti caratteristici della nostra zona è la zuppa di ceci e castagne, un tempo maggiormente preparato e consumato per la Vigilia di Natale, oppure un’altra specialità è il castagnaccio una specie di pizza a base di farina di castagne, considerata nel passato uno dei cibi poveri per eccellenza e che si presenta anche in versione dolce e in quella con la ricotta. E non dimentichiamoci dei ravioli dolci al forno, della crostata e della marmellata meglio se di marroni. Oggi nella ristorazione moderna e anche nella nostra, le castagne sono entrate nei piatti a base di tacchino, di coniglio, di cacciagione. Pietanze squisite, non ci sono dubbi, ma, per me, la castagna deve essere gustata nella sua semplicità: lessata con foglie di alloro, di finocchio selvatico o aromatizzate con un po’ di vino, oppure arrostita. Ma, ad essere sincera…non rinuncerei mai ad una fetta di castagnaccio!!! Per un buon castagnaccio gli ingredienti sono:

Farina di castagne gr 350, tre bicchieri di acqua, olio extravergine di oliva, pinoli, uvetta q.b.

Sciogliere la farina di castagne con tre bicchieri di acqua, un cucchiaio di olio, un pizzico di sale. Maneggiare finché non si ottiene una pastella priva di grumi. Aggiungere i pinoli, l’uvetta e versare l’impasto in una teglia precedentemente unta con un po’ di olio. Aggiungere in superficie un filino di olio di oliva; quindi passare la teglia in forno caldo per circa una mezz’oretta, fino a che sulla superficie non si forma una crosticina di colore bruno.

La preparazione è facile e veloce ed il risultato vi assicuro è appetitoso!

Ed inoltre…

LO SAPEVATE CHE…

L’acqua in cui si lessano le castagne puo’ essere usata dopo lo shampoo per esaltare i riflessi dei capelli biondi? E che la polpa schiacciata dei frutti bolliti inglobata in una maschera ha azione emolliente e schiarente? Ma ancora… l’infuso e il decotto sono indicati per affezioni bronchiali ed inoltre e’ ottimale per i gargarismi in caso di infiammazioni della bocca e della gola. Per la ricchezza di glucidi i frutti hanno anche proprietà energetiche e sono perciò molto efficaci nelle astenie fisiche e intellettuali per chi pratica sport o è soggetto a stress.

Info su patti

Laureata in Scienze e Tecniche della Comunicazione presso l'Università degli studi della Tuscia, iscritta da maggio 2009 all'Ordine dei Giornalisti-Pubblicisti del Lazio.
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