FAVE DEI MORTI

Uno dei dolci più diffusi nelle tradizioni legate al giorno dei morti è sicuramente la “fava dei morti”.
Dal punto di vista degli ingredienti, è un dolce relativamente semplice: è fatto di pasta di mandorle, di forma schiacciata (quadrata o circolare) a volte colorato (queste ultime caratteristiche variano a seconda delle località). L’origine di questo dolce è legata all’usanza vecchia di secoli, per lo meno in alcune zone d’Italia, di consumare fave nelle “merende” che si tenevano tra i parenti del defunto immediatamente dopo il funerale.
Secondo una tradizione antichissima, le fave costituivano un mezzo di comunicazione diretto tra l’Ade – il mondo dei morti, collocato fisicamente nelle profondità terrestri – ed il mondo dei vivi. Ciò è probabilmente spiegabile con il colore del fiore, che è bianco maculato di nero. Il nero, simbolo del mistero, è molto raro tra i vegetali. Le macchie, inoltre, sembra che siano disposte a forma di “tau” greca, la prima lettera di “tanatos”, che significa morte.
Erano considerate in grado di trasferire negli esseri viventi le anime dei morti: per questo motivo – per la loro facoltà di costituire, cioè, il tramite tra i defunti ed i vivi – esse erano presenti nelle cerimonie funebri in Grecia, in Egitto, a Roma e perfino in India ed in Perù. In questo modo le “fave dei morti” costituivano una sorta di inconsapevole comunione tra vivi e defunti e quasi uno scambio materiale tra mondo terreno e regno dei morti.

INGREDIENTI:

Per preparare le fave dei morti, iniziate col tritare in un mixer molto finemente prima le mandorle (attenzione a non farle riscaldare troppo altrimenti rilasceranno olio) e poi i pinoli . In una ciotola sbattete l’uovo e i tuorli con la grappa .Su di una spianatoia infarinata disponete la farina, le mandorle tritate e setacciate lo zucchero a velo. Unite anche i pinoli ridotti in farina e mescolate le polveri con le mani, formando al centro una fontana. In ultimo unite la scorza grattugiata di un limone non trattato e la cannella. Una volta esauriti tutti gli ingredienti, al centro delle fontana versate le uova sbattute con la grappa e iniziate ad impastare con le mani  fino ad ottenere un impasto compatto e modellabile. Tagliate un pezzo di impasto alla volta e ricavate un salsicciotto del diametro di 1 cm, quindi dividetelo in tocchetti larghi anch’essi 1 cm. Modellate i tocchetti con le mani dando loro una forma rotonda e procedete così  fino ad esaurire l’impasto. Disponete le palline ottenute su di una leccarda foderata con carta da forno e infornateli a 180° per 15 minuti: dovranno appena appena essere dorate in superficie ma non troppo colorate. Sfornate i biscottini e lasciateli raffreddare.
Le mandorle tritate possono essere sostituite con la farina di mandorle nella stessa quantità.

 

Info su patti

Laureata in Scienze e Tecniche della Comunicazione presso l'Università degli studi della Tuscia, iscritta da maggio 2009 all'Ordine dei Giornalisti-Pubblicisti del Lazio.
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