Passano gli anni ma il problema dei collegamenti tra Viterbo e Roma anziché migliorare sembra trovarsi in una situazione di stallo.La tratta Viterbo – Roma registra quotidianamente un flusso continuo e sempre maggiore di pendolari.I mezzi a disposizione per percorrere questa distanza sono tre: l’autobus, il treno e l’automobile.
Analizziamo l’autobus: impiega un’ora e mezza, tenendo conto del traffico, e finisce la corsa a Saxa Rubra, neanche al centro di Roma, il che significa prendere altri mezzi, impiegare un’altra mezz’oretta buona per poter raggiungere la destinazione desiderata.
Il ritorno è uguale. L’unica differenza è l’ora. Nelle ore serali, proprio quando lavoratori e studenti tornano a casa, trovare un posto sull’autobus diventa una vera e propria impresa. Talvolta è difficile trovarlo anche in piedi, lungo il corridoio.
Viaggiare in questa maniera comporta poca sicurezza, nessuna comodità, mancanza di igiene per l’aria consumata ed irrespirabile.
È necessario, che vengano raddoppiate le corse, almeno, nelle ore di punta.
Ed ora, il treno: la durata del viaggio, è di un’ora e quaranta minuti. Il servizio, a differenza del pullman, è buono, un posto a sedere lo si trova sempre. Unico difetto: le innumerevoli fermate in tutte le stazioni dei paesini che si incontrano lungo il percorso, il che comporta un aumento del tempo di percorrenza.
Un’alternativa a questo, è il treno che parte da Orte, in mezz’ora si arriva al centro di Roma.
Unica pecca: per raggiungere Orte, è necessaria l’automobile, visto che i mezzi che qui arrivano sono molti lenti.
In ultimo, non rimane altro che l’automobile: in un’ora e poco più si è a Roma.
Tale mezzo sembrerebbe, allora, la soluzione ideale e la più rapida, non valutando il fattore ‘traffico’ ed i vari rallentamenti ed ingorghi che si verificano già all’altezza di Monterosi.
In realtà, la distanza tra Roma e Viterbo non è, poi, così eccessiva, eppure a causa di questi collegamenti mal funzionanti sembrerebbe il contrario.
Un miglior collegamento porterebbe innumerevoli benefici, ma tutto ciò sembra non interessare chi di dovere.
È possibile che nessuno prenda provvedimenti mirati a migliorare il servizio offerto da questi mezzi e soprattutto velocizzare i tempi di percorrenza?
Rimane, forse, un’ultima ancora di salvezza: la realizzazione dell’aeroporto viterbese. Se ciò accadrà, di fronte al consueto viavai di pendolari si aggiungeranno i migliaia di viaggiatori e turisti che in tempi brevi dovranno e vorranno raggiungere la capitale.
Si riuscirà a soddisfare le loro esigenze?
O meglio, in virtù di questo scenario si riuscirà finalmente a smuovere la situazione?
Siamo tutti fiduciosi…
Patrizia Labellarte