VI PRESENTO IL MARCIAPIEDE DEL RACCORDINO

E’ proprio vero…”Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, non sa mai quello che trova”! Dico così perché spesso, tempo e voglia permettendo, mi faccio delle lunghe camminate e bene o male il percorso è sempre lo stesso: parto dalla quercia, passo dal quartiere Ellera e arrivo in centro. L’altro giorno invece ho deciso di modificare il mio giro e anziché percorrere per lungo e per largo il quartiere dell’Ellera, ho preso direttamente il raccordino che conduce in Via Genova. All’inizio sono stata un po’ titubante perché le macchine che lo percorrono sfrecciano ad una velocità non indifferente, però, ciò non mi ha fermata e allora mi son detta: “Voglio provare questa strada alternativa! Tanto, il marciapiede c’è, il guard rail fortunatamente pure e quindi cosa può fermarmi”? Apparentemente niente, ma, più andavo avanti e più la voglia di tornare indietro era tanta… Il perché ve lo spiego subito. Un marciapiede, se così lo si può chiamare, completamente abbandonato, divenuto punto di raccolta rifiuti degli automobilisti. C’è di tutto: vaschette del cibo, pacchetti di sigarette, lattine, cartacce di varia natura e dulcis in fundo…un water!!! Noooooooooo!!! È troppo!! A ciò si aggiungono le canne che si ergono dalla fitta vegetazione incolta adiacente a questa sottospecie di marciapiede, rami con le spine di non so quale pianta, che ricadono sul guard rail creando un percorso che definirei ad ostacoli. Troppa sporcizia! E poi con la possibilità di fare incontri spiacevoli, tipo vipere che potrebbero far capolino dal fosso. Che senso ha un marciapiede ridotto in queste condizioni? Non ne capisco l’utilità, anche perché chi, come me c’è passato una volta non ci passa più. Questo è l’ennesima conferma della nostra inciviltà, della nostra mancanza di rispetto per noi stessi in primis, per gli altri e cosa fondamentale per la natura. Mi ci metto anche io in questo discorso perché spesso come tutti sottovaluto gesti che invece sono irrispettosi. Di certo non ho mai buttato cose di questo genere dal finestrino, però il vedere luoghi ridotti in queste condizioni per la maleducazione degli uomini mi fanno riflettere e me ne dispiaccio. Dall’altro canto c’è sempre quella eccessiva ed abbandonata vegetazione di cui sopra parlavo, che potrebbe essere sistemata da chi di dovere per dare così un aspetto più curato e soprattutto più pulito. Oh, altro tasto dolente è il sottopassaggio…

Un mix di sterpaglie secche, e cartacce di vario genere che sembrano essere depositate li da secoli! Bene, oltrepassando questo, la situazione sembrerebbe quasi migliorare, nonostante la presenza ingente di un pezzo di verde abbandonato a se stesso…

Passato anche il secondo sottopassaggio, la situazione si complica, o meglio, quasi per magia, il marciapiede scompare per poi comparire qualche metro più giù (come testimonia la foto) in condizioni inagibili.

E poi di nuovo scompare il marciapiede costringendo i pedoni a camminare ai margini della linea di carreggiata…

ed avere, inoltre una visuale poco piacevole…

Ma se questo canale di scolo fosse in superficie chiuso per costruirci un bel marciapiede?! Che senso ha avere la sicurezza del marciapiede fino ad un certo tratto e poi non averlo più, lasciando i pedoni “in mezzo ad una strada”?!

 

 

Info su patti

Laureata in Scienze e Tecniche della Comunicazione presso l'Università degli studi della Tuscia, iscritta da maggio 2009 all'Ordine dei Giornalisti-Pubblicisti del Lazio.
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