IL PESCE DI SANT’ANDREA

Vi siete mai chiesti il perché a metà mese di novembre in tute le vetrine delle pasticcerie, dei bar, nei banchi dei supermercati compaiono così tanti  pescetti coloratissimi di cioccolata?  Il pesce di Sant’Andrea, così chiamato,  in onore del Santo, ha origini antichissime nella nostra terra. Alcune di esse attingono addirittura ad usanze etrusche o pagane, come la famosa “barabbata” di Marta. Altre, invece, risalgono al  mondo cristiano. Non a caso, i nostri antenati hanno dedicato al santo pescatore una delle più antiche Chiese di Viterbo. La memoria di una pieve dedicata a Sant’Andrea sull’antico colle di Pian degli Scherani (Pianoscarano) ne è testimonianza. Lui è un santo che nei primi tempi del cristianesimo era veneratissimo. Fratello di San Pietro, fu lui che presentò a Gesù un bambino che aveva pochi pani e pochi pesci,  la sua merenda, miracolosamente moltiplicati per sfamare più di cinquemila persone. Da qui, si può  affermare che ebbe origine la tradizione, fra i primi cristiani, di regalarsi pesci nel giorno della festa del santo. Gli anziani raccontano che in occasione della ricorrenza del santo apostolo pescatore, il parroco era solito mettere nell’acquasantiera un pesce di cioccolata per ogni sacrestano ed uno per il vescovo, da cui la nascita della tradizione propriamente viterbese di regalare un pesce dolce il 30 novembre.

E’ una usanza tutta viterbese giunta fino ai nostri giorni e che coinvolge grande e piccini. Proprio questi ultimi, la sera della vigilia, mettono sul davanzale della finestra un piatto vuoto che, durante la notte, Sant’Andrea riempe di doni con l’immancabile pesce di cioccolata. E come Viterbo, sono oggi in festa tutti i paesi che si affacciano sul lago di Bolsena, che con canti, riti e banchetti tutti immancabilmente a base di pesce, celebrano la festa del loro protettore Sant’Andrea.

Info su patti

Laureata in Scienze e Tecniche della Comunicazione presso l'Università degli studi della Tuscia, iscritta da maggio 2009 all'Ordine dei Giornalisti-Pubblicisti del Lazio.
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